Nuovo Dpcm ‘Vietato nuotare’, il duro attacco della FIN

Nuovo Dpcm ‘Vietato nuotare’, il duro attacco della FIN

Nuovo Dpcm ‘Vietato nuotare’Vietato nuotare’, il duro attacco della FIN. In queste ore convulse, il Governo, il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) e le regioni sono alle prese con le nuove restrizioni anti-Covid19 che dovrebbero scattare dal 26 ottobre fino (la data non è ancora certa) al 24 novembre prossimo. La firma del provvedimento è slittata a oggi (25 ottobre) e il testo potrebbe ancora subire qualche modifica.

Le restrizioni colpiscono molti settori, in particolare le piscine, le palestre e i centri sportivi, che secondo l’idea del Governo devono chiudere per l’ennesima volta. Neppure una settimana fa, il Premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa del 18 ottobre in cui illustrò il precedente Dpcm lanciò un ultimatum di 1 settimana al mondo dello sport amatoriale, avvisandolo di mettersi in regola con i protocolli anti-covid19 e annunciando diversi controlli (a campione) presso le strutture di tutta Italia da parte delle autorità con la minaccia di chiusura per tutto il settore sportivo nel caso fossero state riscontrate delle irregolarità. Alla fine, pochissime violazioni riscontrate e nuove direttive (ancora più stringenti) da parte del Ministero dello Sport e adesso la chiusura ‘senza se e senza ma’ per ordine di quello stesso Governo.

Oltre il danno… la beffa!

Contro la chiusura indiscriminata e immotivata delle piscine, delle palestre e dei centri sportivi si sono schierate tutte le Regioni ma nonostante tutto, il Governo procede su quella strada, promettendo finanziamenti come compensazione delle perdite subite per la chiusura.

A questo proposito riportiamo il duro attacco del Presidente Nazionale della FIN (Federazione Italiana Nuoto), Paolo Barelli, in merito alla chiusura delle piscine.

Pensare di punire il mondo dello sport chiudendo palestre, piscine e centri sportivi, tenendo invece aperte quasi tutte le altre attività, è inaccettabile e non potrebbe che generare una vibrante protesta da parte del nostro mondo. Così facendo si puniscono le centinaia di migliaia di persone che lavorano in questo settore e la salute di milioni di cittadini. A maggior ragione dopo che in questa settimana in oltre 200 controlli da parte dei Nas tutte le nostre piscine sono state trovate perfettamente a norma rispetto a tutte le regole antiCovid. Se ci dovesse essere questa chiusura il Governo dovrebbe mettere sul tavolo almeno 3 miliardi per tamponare le perdite di un settore che in pratica è chiuso da marzo e non l’elemosina che abbiamo visto in questi mesi. Se così non fosse la reazione non potrebbe non essere forte”.

Paolo Barelli (Presidente Nazionale FIN)

Una chiusura che potrebbe significare il fallimento di molte società sportive, molte delle quali chiuse da marzo. A Cagliari come ricordiamo che sono 8 le società di nuoto ancora chiuse: Sporting Nuoto Libertas Cagliari, Nuotomania, Promosport, Oppidum, Ferrini, Frog Swimming, Nuoto Club Cagliari, Gruppo in forma, Ichnos Nuoto.

Quante società sportive riapriranno alla scadenza del nuovo Dpcm a novembre?