Flash Mob del nuoto sardo nelle vasche vuote

Flash Mob del nuoto sardo nelle vasche vuote. Il Dpcm del 25 ottobre ha imposto la chiusura a livello nazionale dei centri sportivi, comprese le piscine dopo una settimana di minacce, false promesse da parte del Governo, oltre ai controlli effettuati dai NAS. Ispezioni che non hanno rivelato nessuna infrazione in merito alle norme anti-Covid19 imposte. Nonostante tutto, il Governo decise per la chiusura indiscriminata delle strutture sportive. Decisione che ha messo a rischio la sopravvivenza di molte società sportive. In molte, forse non riapriranno più. La chiusura delle piscine (salvo ripensamenti) è prevista fino al 24 novembre.

In Sardegna e nel resto di Italia, non sono mancate le manifestazioni in piazza contro queste chiusure. A Cagliari e Sassari ad esempio sono andati in scena anche dei flash mob dentro le vasche vuote delle piscine.

Nuotatori sassaresi in flash mob nelle vasche vuote (Fonte FIN Sardegna)

Danilo Russu, Presidente della Federazione Nuoto Sardegna ha dichiarato:

“Una formula di accesso facilitato  al credito e un fondo perduto per coprire gli investimenti intrapresi dall’attuazione dei rigidi protocolli”

Danilo Russu -Presidente Federazione Nuoto Sardegna-

Queste le richieste rivolte al Governo. Inoltre, ricorda che:

“L’aver tenuto un contegno esemplare, assecondando oltre il dovuto le linee guide protocollari anti covid non è servito a nulla. I Nas e altri enti di controllo hanno posto sotto osservazione 200 poli natatori indoor e nessuno di essi si è rivelato fuori norma, anzi in molti casi gli osservatori speciali si sono complimentati per l’ottimo lavoro di prevenzione svolto. Siamo stati comunque pugnalati alle spalle da uno Stato che stenta a capire quali siano i vantaggi psico – fisici che l’accesso ad una piscina può generare”

Danilo Russu -Presidente Federazione Nuoto Sardegna-